venerdì 6 settembre 2013

Douglas Coupland - Fidanzata in Coma

Ogni tanto mi sento il migliore. Il migliore di tutti. Faccio le giuste battute, ascolto bella musica, leggo libri e so un sacco di cose che stupiscono le persone. So di non essere affatto il migliore di tutti, anzi, ma ogni tanto mi capita questa sensazione.
Non è una sensazione bella, sia chiaro. È una situazione che genera in me un sacco di problemi, mi spinge in un noioso autocompiacimento che poi diventa un vortice e alla fine non lascia nulla se non solitudine. Leggendo Douglas Coupland, leggendo questo tristissimo libro, mi sono sentito per l'ennesima volta il migliore. Questa volta ero sdraiato su un lettino al bagno 40 di Bellaria, guardavo tutti divertirsi o rilassarsi e io mi sono sentito per un tratto la persona più figa della spiaggia. Peccato che tutti avevano un sorriso, qualcuno con cui chiacchierare di calcio mercato e preliminari di Champions League e io solo una drammatica sensazione di solitudine. Per fortuna, come spesso accade a Coupland, ad un certo punto il libro è andato in vacca. Decisamente in vacca. E io, fortunatamente ho smesso di sentirmi il migliore di tutti. La bellissima prima parte viene massacrata dalla seconda parte.

Nessun commento:

Posta un commento