venerdì 23 novembre 2012

Tutto in un sol giorno

Oggi:
- il mio capo ha chiesto di mio figlio;
- il mio capo, parlando di lavoro, mi ha detto che avevo ragione;
- sempre il mio capo, mi ha chiesto se avevo bisogno di una mano.

giovedì 22 novembre 2012

Innamoramenti casuali (8)

Guida anche lei un Supercub. Ha gli stivali, i jeans e un piumino aderente. Nel traffico mi scappia via. Al semaforo la recupero. Lei si leva i guanti, controlla l'iPhone. Poi riparte e la perdo. Di nuovo.

Natsuo Kirino - La quattro casalinghe di Tokyo

L'altra sera a Milano hanno suonato gli Acid Mother Temple. Chi sono? Un gruppo giapponese che mai mi sarei aspettato suonasse a Milano. Peccato non esserci potuto andare. Lo stesso giorno ho finito "Le quattro casalinghe di Tokyo" di Natsuo Kirino. Io soffro di una forte fascinazione per il Giappone e per la sua sfaccettata cultura. Natsuo Kirino ne racconta una faccia oscura, nera, drammatica. Lo fa coi suoi libri che sono crudi, amari, sofferti. Non è il Giappone che adoro questo, ma è un bellissimo libro.

martedì 20 novembre 2012

Stasera, uffa.

Ho appena scoperto che stasera a Milano suonano gli Acid Mother Temple.  E' una cosa che avrei sempre voluto fare, andare a sentire un gruppo underground giapponese a Milano, ma l'ho saputo solo adesso e non potrò farlo. Pazienza.

martedì 13 novembre 2012

Tipo una noiosissima sensazione da cerchio alla testa, con odore di chiuso e polvere sui capelli

Io un lavoro ce l'ho. Ci vado col motorino al lavoro, perchè con la metropolitana ci metto troppo tempo. Avevo il posto auto una volta, nell'interrato, ma poi ci ho rinunciato. All'auto, perchè il motorino lo parcheggio ancora li sotto. Abusivamente però.
Non sono mai stato un lavoratore ambizioso, mi andava di fare il mio, farlo il meglio possibile con il minimo sforzo.
Il lavoro dovrebbe dare due cose. Un reddito e un minimo di soddisfazione. Il mio redditto qualche anno fa non era male, si stava sempre nel mediobasso, mica cifre esagerate però per l'impegno profuso andava più che bene. Insomma, mi laventavo giusto per il gusto di farlo. 
Le mie soddisfazioni invece latitano. Qualche anno fa qualcosa si è raggranellato a livello emotivo, ma poi, un po' la crisi, un po' la mia crescita professionale che si è arrestata, di soddisfazioni ne ho raccolte ben poche. Insomma, il mio lavoro ha cominciato ad andarmi sempre più stretto.
Quando il lavoro comincia a non piacerti più, bisognerebbe cambiare. Ma lavorando di fatto nell'edilizia, la crisi economica non mi permette di cambiare lavoro con facilità. Bisognerebbe saper rischiare in questo periodo, ma l'acquisto di una casa e la nascita di un figlio mi rendono poco temerario. Non che lo sia mai stato a dire il vero.
Comunque, quando il lavoro scivola nell'apatia, quando le soddisfazioni mancano, quando lo stipendio è sempre uguale, cominci a sentirti male.
Tipo una noiosissima sensazione da cerchio alla testa, con odore di chiuso e polvere sui capelli. Una cosa del genere.
Bisogna cambiare.
Io vorrei cambiare totalmente genere. Mi piacerebbe lavorare in ambiti più creativi, lavorare con le parole, con le immagini. Non so bene che lavoro fare, è vero. Ma so che vorrei fare qualcosa di diverso.
C'è la crisi purtroppo, la poca attitudine al rischio, un diploma di geometra abbastanza inutile e nessuna laurea a garantire quel bel pezzo di carta nel cassetto che torna sempre utile.
Insomma, tutte queste parole per dire che mi sto logorando.
Che ogni tanto mi sembra di morire.
Che se qualcuno ha un bel lavoro da offrire, si faccia avanti.

martedì 6 novembre 2012

Ho cambiato telefono

Ed è come passare al PC dopo la macchina da scrivere................