lunedì 7 aprile 2014

Giancarco de Cataldo - Io sono il Libanese - Romanzo Criminale

C'è questa scena, nel film "Romanzo Criminale" in cui il Freddo passeggia con la ragazza che lo porta ad ammirare una Madonna in una chiesa. Il Freddo rimane ammirato e perplesso al tempo stesso e alla fine definisce "fiera" quella Madonna. La sua ragazza non capisce fino in fondo ma sorride, con un sorriso da Gioconda.
Ho apprezzato, più del film, la serie tv di "Romanzo Criminale". La salita e la discesa di una banda di criminali come mai si era vista a Roma, dall'ardore iniziale, passando per le scelta intelligenti ed inusuali per finire poi tra paranoie e tradimenti.
Su tutti spicca il personaggio del "Bufalo", che apre e chiude la serie tv, personaggio ignorante ma leale, criminalmente onesto a suo modo, ultimo eroe romantico in un mondo che di romanticismo sembra saper fare a meno.
Ho deciso quindi di leggere i due romanzi di Giancarlo De Cataldo, "Io sono il Libanese", sorta di inutile prequel, e "Romanzo Criminale".
Il primo è breve e abbastanza inutile, probabilmente sono le pagine stralciate dall'editor che poi l'editore ha deciso di pubblicare sfruttando l'onda lunga del successo della serie tv. Il secondo invece un lungo romanzo corale sulle sorti della banda che però, duole dirlo, non ha il ritmo e la forza della serie tv. E' noioso, lento, salta da una parte all'altra affaticando il lettore che vuole tenere il filo.
E' raro, ma questa volta la serie tv batte allegramente sia il libro che il film.