giovedì 19 settembre 2013

Cambiare casa - parte prima

Da qualche giorno ho cambiato casa. Purtroppo non sono ancora nella mia casa definitiva in quanto, come spesso accade quando compri una casa in costruzione, la consegna ha subito dei ritardi e nel frattempo ho dovuto liberare la vecchia abitazione.
La vecchia casa. La vecchia casa è un bell'appartamento in una zona residenziale con vista su uno degli ultimi campi coltivati dell'hinterland milanese. Detta così sembrerebbe un bel posto. In pratica per tutto il tempo che ho vissuto li, ho sofferto. Rumori, maleducazioni varie, problemi di ogni tipo. Rientrare a casa, per me è mia moglie, spesso era più un fastidio che un piacere. Certo, ci sono stati momenti belli, anche bellissimi, che non dimenticherò mai, ma il bilancio dell'abitare in quella casa è stato negativo.
Ora, nell'attesa di entrare nella casa nuova, ho preso un appartamento in affitto. Che strano avere una casa, comprarne un'altra e finire in affitto.
Ci abito da qualche giorno e rientrare a casa è un piacere. Dentro casa si sente solo qualche rumore tipo sciacquone del water e rullo della tapparella, sulle scale i vicini salutano, ti tengono aperto il cancello se stai entrando o uscendo.
Una casa normale, sembra.
In più c'è una cosa che mi è mancata molto, abitando in pratica di fronte ad un campo. La vita fuori di casa. Dalla finestra si vedono strade, persone, tetti. La vita urbana. A me piace, non dico mi rilassa, ma mi fa sentire vivo. Affacciarmi e vedere un campo, senza rumori, amplificava le mie inquietudini al posto di farmi sentire meglio e rendeva i rumori interni alla casa intollerabili.
Adesso aspettiamo la casa nuova, quando me la consegneranno farò l'ennesimo trasloco. Ma questo è un altro argomento.

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