mercoledì 30 gennaio 2013

Elogio del cappuccino




Adoro il cappuccino

Perchè non ha la frenesia dell'espresso, la bellezza del moccaccino, l'inconsistenza del the caldo, l'eleganza sfrontanta dello champagne, l'arroganza di certi cocktail.
Il cappuccino invita alla riflessione, all'assaggio.
Si abbina alla brioche e al biscotto.
Si degusta seduti o in piedi.
E' altezzoso nella sua semplicità di caffè, latte e cacao.


lunedì 28 gennaio 2013

Ebook vs libro - Una riflessione scontata

Nonostante io sia abbastanza un feticista del formato libro, non sono un integralista della carta. Come per altri supporti, amo l'oggetto in se (il disco, il libro) ma posso farne anche a meno.

Stamattina, per caso, ho trovato in rete tre archivi .rar contenenti ben 184 libri in vari formati. Li ho scaricati per curiosità, non avendo ancora un ebook reader. Leggo una media di 20 libri l'anno e, mi interessassero tutti questi libri, sarei a posto per almeno 9 anni pieni. Interessante penso.

Anni fa subii anche io il fascino del download compulsivo, scaricando musica che non ho mai ascoltato o che ho dimenticato subito dopo un unico ascolto. Persi anche passione per la musica e la cosa mi dette molto fastidio. Il rimedio fu tornare ad ascoltare vinile, un supporto antico ma ancora valido che ha ridato, a me come ad altre persone, il piacere di ascoltare musica.

Meno musica, maggiore attenzione nell'ascolto, piacere tattile. Cose trite e ritrite quindi.

Inutile negare che il mercato discografico è peggiorato, sia a livello di vendite (si vende meno) sia a livello di produzione (si produce di più, non importa che cosa), mettendo in circolo parecchia musica di bassa qualità.

Fare un parallelo con il mondo editoriale è inevitabile. Se posso scaricare in 5 minuti quasi 200 libri che mai leggerò, se la pirateria avrà il sopravvento sulle vendite legali, se produrre ebook diventerà un fatto scontato e le case editrici perderanno il loro valore e la loro utilità, probabilmente quanto successo con la musica si ripeterà.

Leggeremo forse di più, ma senza filtri leggeremo più cose pessime.

Spenderemo più soldi per l'hardware e meno per i libri.

Ci ritroveremo un giorno a comprare di nuovo libri, leggendo meno, dedicando maggiore attenzione alla lettura e ritrovando il piacere tattile. E anche perchè le nostre case senza libri ci sembreranno più brutte. Esattamente quanto è successo per i dischi.

Un'ultima cosa. C'è una differenza tra mondo musicale e mondo editoriale. Mentre la musica fuori dalle mura di casa è un fatto molto privato, legato all'utilizzo di cuffie ed auricolari, leggere un libro in pubblico, chessò in metropolitana, lo trovo molto  identificativo per il solo fatto che si vede quello che stai leggendo.  E io amo sbirciare i libri altrui.

sabato 26 gennaio 2013

Stephen King - Cujo

Ci sono autori che fondamentalmente leggi da ragazzino. Agatha Christie, Italo Calvino, Stephen King. Li leggi e te li dimentichi. In programma, da anni, ho in mente di rileggere Calvino ma nel frattempo sto recuperando King. Cujo non è una rilettura ma semplicemente una lettura tardiva. E penso che, l'avessi letto a 15 anni non avrei colto tutte le sfumature di questo romanzo. Perchè non è solamente un romanzo claustrofobico, ma anche un romanzo sul senso di colpa e sull'accanimento del destino. Il primo King non delude mai.

lunedì 21 gennaio 2013

Milano - Tokyo Shibuya

Chi mi conosce sa che subisco una forte fascinazione per il Giappone. E, da quando sono tornato dal mio viaggio di nozze proprio in Giappone, una forte nostalgia.
Stamattina, passando con la metropolitana per la stazione di Moscova, l'altoparlante, al posto di "Fermata Moscova" dice " Welcome to Shibuya Station" mi ha preso un colpo. Alzo gli occhi e vedo dei giapponesi, ci sono gli inservienti della metro, delle cosplay, delle persone con la mascherina. Scendo, perplesso per questo cortocircuito mentale.
Moscova è ritappezzata come se fosse la fermata della metro di Shibuya e stanno girando qualcosa. Ma non mi interessa cosa, all'improvviso mi prende una forta nostalgia del Giappone. Vorrei salire le scale, cercare il monumento di Hachiko, vagare per il quartiere. Ma non sono a Tokyo, sono a Milano. E devo andare al lavoro.


E' già passato un anno.

Sarà che mi ricordo quasi ogni istante, di quel giorno. 
Sarà che era una cosa attesa e improvvisa allo stesso tempo. 
Sarà, ma io ancora mi ricordo Sara che mi viene a prendere alla metropolitana e in macchina ci sono la valigia e la cartella clinica. 
Sarà che mi ricordo perfettamente che non mi han fatto entrare e allora ho fatto due passi per strada, poi sono andato in macchina che faceva freddo e poi ad aspettarla davanti alla porta della sala parto.
Sarà che poi ci han mandati a casa e allora siamo andati a mangiarci una pizza, che eravamo stanchi e di prepararci una cena proprio non ne avevamo voglia. 
Sarà che siam tornati a casa ed eravamo esausti, ci siam bevuti una cosa calda e poi si sono rotte le acque. 
Sarà, ma io ancora mi ricordo l'incredibile calma di quell'oretta a casa e il dolore di Sara. 
Sarà, mi ricordo nitididamente il tragitto casa-ospedale, l'attesa, la sala travaglio e la sala parto, quella sensazione di impotenza di fronte al dolore che stava provando Sara e il pianto appena i miei occhi si sono posati su quel bambino appena nato.
Sarà che mi ricordo le foto, le telefonate, gli sms, il pranzo a casa dei miei e quella mezz'oretta di sonno dopo una notte in bianco e la voglia che avevo di tornare in ospedale dal quel bambino minuscolo.
Sarà, ma ricordo così bene la paura nel prenderlo in braccio, il viaggio dall'ospedale a casa in tre, i suoi pianti di notte, di giorno, quel senso di inadeguatezza che ancora mi prende ogni tanto ma che basta un sorriso per spazzarlo via.
Sarà che mi sembra tutto così nitido, come se fosse scolpito nella mia testa, ma è già passato un anno.
Buon compleanno bimbo mio, grazie per avermi cambiato la vita.

mercoledì 16 gennaio 2013

Welcome to the NHK

Ho scoperto Welcome to the NHK per caso. Dopo il viaggio in Giappone sono ancora più affascinato dalla cultura giapponese e la figura dell'hikikomori non dico che mi affascina, ma di sicuro mi interessa e mi incuriosisce. Ragazzi che decidono di non uscire dalla loro camera. Forse a mio modo, nel passato, lo sono stato anche io. Mi ricordo di giorni passati a fissare il soffitto, a giocare con la Playstation, a leggere un libro al giorno. Non so se qualcuno se n'è accorto, forse non ero un hikikomori al 100%. Forse ero soltanto un adolescente un po' solo.

Welcome to the NHK è la storia di Tatsuhiro Satō, delle sue paranoie, della sua incapacità di saper gestire la propria vita. Tutti i personaggi che appaiono sono problematici, la ragazza depressa, la ragazzina con l'infanzia difficile, l'otaku estremo. E' un bellissimo affresco sulla solitudine e sulla difficoltà del crescere.

Una delle cose che più mi ha fatto riflettere guardando questo anime è legata al cambio dello stile di vita, stile che va adattato di continuo. E nella mia vita, nella mia esperienza, ho constatato che non tutti ci riescono. Purtroppo si cresce, la vita evolve. Anche io non penso di esserci riuscito al 100%, sia chiaro, ma qualcuno è messo molto peggio di me. La difficoltà maggiore sta nell'ammettere questa cosa e accettarla e qualcuno proprio non ci riesce. Non cambia il proprio stile di vita, non lo sa adattare, rimane quindi disadattato.

Non ho grande esperienza di anime, ma quando qualcosa, qualsiasi cosa, mi porta alla riflessione, non posso che giudicarla bene.


venerdì 11 gennaio 2013

Nostalgie

L'altra sera mi è presa una strana nostalgia, mentre mi stavo rivestendo nello spogliatoio della piscina. In macchina ho cercato un cd che era sepolto nel portaoggetti e ho ascoltato questa canzone.
Ho visto tanti concerti di Vasco Rossi ed un giorno ho detto basta, che non ne avrei visti più. Non ho più i 16 anni della prima volta, non ho più la forza e la voglia di vedere un concerto di Vasco dalle prime file. Ma sono stati tanti concerti emozionanti, ci sono state tante risate, tante urla e anche tanti pianti. "Canzone", questa canzone, mi emoziona sempre, mi emoziona ancora. E L'altra sera in macchina, da solo, è stato bello riascoltarla.

martedì 1 gennaio 2013

Giorgio Scerbanenco - I Milanesi Ammazzano al Sabato

Anche se non mi ritengo una persona abitudinaria ho la mia routine nel percorso casa lavoro e viceversa. Se sono in metropolitana tendo a scegliere sempre la stessa carrozza, ad isolarmi con le cuffiette e a leggere il mio libro. La metropolitana del resto è il regno dell'isolazionismo, le faccie son spesso imbronciate, la gente si chiude molto nel proprio guscio. 
L'altro giorno una signora anziana, seduta accanto a me accenna un sorriso e mi dice: "si legge ancora Scerbanenco?"
E' un regalo le dico, ma è anche un bel libro. Lei allora mi risponde che si, è bravo, ma datato. Eccessivamente descrittivo nei confronti dei gialli moderni, che hanno un ritmo serrato. E così chiacchieriamo tra Centrale e Lambrate. Alla fine scende con un gustoso "arrivederla" che ricambio con piacere. Il libro comunque non è così datato come dice la signora, anzi, per tematiche toccate è estremamente contemporaneo. La scrittura forse risente del peso degli anni, ma la storia no. E sono contento di averlo letto. Grazie a chi me l'ha regalato.

Zerocalcare - Un Polpo alla Gola

Il blog, i libri, le striscie su Internazionale di Zerocalcare non deludono mai. E' una cosa inspiegabile, ma la sua capacità di unire il riso, pianto e contemporaneità è qualcosa di meraviglioso. Fatelo vostro, non ve ne pentirete.