lunedì 2 luglio 2012

Trenitalia è la morte. Ma anche il viaggiatore italiano non scherza.

Non è che amo lamentarmi. Fa niente se poi le cose non vanno alla perfezione. Ieri ho preso un treno, un Frecciabianca. Credo che siano i vecchi Eurostar, ma in un mondo di nickname è giusto ogni tanto cambiare nome. Lo prenoto sul sito Trenitalia e faccio una gran fatica. Il sito mi chiede la mail, ma non me la fa scrivere. Allora cancello il mio account, ne faccio un altro ma alla fine della procedura di acquisto biglietti mi butta fuori dal sito, mi richiede la password e quella che metto è sempre errata. Boh. Uso allora l'account di mia moglie e con questo funziona. Scelgo posto e carrozza ma poi, dopo l'emissione del biglietto, posto e carrozza assegnati sono diversi da quelli scelti. Poco male. Aspetto il treno, ma ha prima 15 minuti di ritardo, che si trasformano ogni 5 minuti fino a diventare 35. Pazienza. Il treno arriva e corro alla mia carrozza ma magicamente è chiusa. Chiedo spiegazioni al capotreno che mi dice semplicemente che è guasta e di cercarmi il posto in un'altra carrozza. Arrangiandomi dice. Ok, il treno è ben pieno ma trovo lo stesso un posto. Musica, libro e via. Il viaggio è lungo, mi guardo intorno. La gente piano piano scende, si liberano altri posti. E qui mi meraviglio. La gente scende e lascia le proprie pattumiere sui sedili, sui tavolini. Come, penso, vi stavate lamentando del ritardo e della sporcizia e poi lasciate sporco? Ma subito giù dal treno ci sono le pattumiere, i cestini. E invece no, sporcizia ovunque. Vedo anche gente salire con le scarpe sui sedili per prendere le proprie cose nelle cappelliere. Però poi si lamentano. Trenitalia ha tante colpe, tante responsabilità. Ma il viaggiatore italiano ne ha altrettante. Però si lamenta.
PS: ho preso due treni ieri. E non mi hanno mai chiesto il biglietto.

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