martedì 30 luglio 2013

Eppure allo specchio mi vedo sempre uguale.

Non è che voglio rompere le palle col fatto che ho un bimbo piccolo. E' che ogni tanto mi va di esternare dei pensieri, di rendere partecipe il mio folto pubblico dei cambiamenti della mia vita.
L'altra sera sono stato ad un concerto. D'estate mi piace molto andare a sentire musica dal vivo in spazi all'aperto, bere birra in bicchieri di plastica e lasciare che le zanzare si farciscano la bocca col sangue delle mie gambe.
Mi piace stare un po' distante dal palco, godermi la musica, poi fare un giro al banchetto dove vendono i dischi e le magliette, se capita mi piace provare a scambiare due chiacchiere coi musicisti.
L'altra sera siamo andati al concerto di Colapesce in tre, io, mia moglie e il famoso bimbo piccolo. Mezz'ora prima della fine del concerto però ce ne siamo andati.
Un po' la stanchezza della giornata, un po' il fatto che per far dormire il bimbo eravamo molto lontani dal palco e un po' le zanzare che al posto di prendersela coi mie polpacci avevano quelli ben più ghiotti di mio figlio.
Ecco, io una cosa del genere una volta non l'avrei mai fatta. Doveva accadere qualcosa di grosso, di importante per far si che andassi via prima della fine di un concerto.
E invece sono cambiato. Priorità diverse, altri pensieri. Inevitabile.
Il cambiamento a volte è vistoso, altre è qualcosa di sottile, per molti impercettibile. Ma c'è, va affrontato, è inevitabile. Mi ritrovo a fare cose che non pensavo, a cambiare abitudini senza nemmeno accorgermene.
Eppure allo specchio mi vedo sempre uguale.

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