Anche se non mi ritengo una persona abitudinaria ho la mia routine nel
percorso casa lavoro e viceversa. Se sono in metropolitana tendo a
scegliere sempre la stessa carrozza, ad isolarmi con le cuffiette e a
leggere il mio libro. La metropolitana del resto è il regno
dell'isolazionismo, le faccie son spesso imbronciate, la gente si chiude
molto nel proprio guscio.
L'altro giorno una signora anziana, seduta
accanto a me accenna un sorriso e mi dice: "si legge ancora
Scerbanenco?"
E' un regalo le dico, ma è anche un bel libro. Lei allora mi risponde che si, è bravo, ma datato. Eccessivamente descrittivo nei confronti dei gialli moderni, che hanno un ritmo serrato. E così chiacchieriamo tra Centrale e Lambrate. Alla fine scende con un gustoso "arrivederla" che ricambio con piacere. Il libro comunque non è così datato come dice la signora, anzi, per tematiche toccate è estremamente contemporaneo. La scrittura forse risente del peso degli anni, ma la storia no. E sono contento di averlo letto. Grazie a chi me l'ha regalato.
E' un regalo le dico, ma è anche un bel libro. Lei allora mi risponde che si, è bravo, ma datato. Eccessivamente descrittivo nei confronti dei gialli moderni, che hanno un ritmo serrato. E così chiacchieriamo tra Centrale e Lambrate. Alla fine scende con un gustoso "arrivederla" che ricambio con piacere. Il libro comunque non è così datato come dice la signora, anzi, per tematiche toccate è estremamente contemporaneo. La scrittura forse risente del peso degli anni, ma la storia no. E sono contento di averlo letto. Grazie a chi me l'ha regalato.
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