Ci sono mattine che ti svegli
male. Basta un niente e sei nervoso. Non trovare una cosa, il bambino
che fa la cacca quando sei sulla porta pronto ad uscire, qualcosa che ti
si rovescia all'improvviso obbligandoti ad un fuoriprogramma.
Ci
sono mattine così e la mattina è un momento della giornata tutto
particolare, ricco di frenesia, routine e ingranaggi ben oliati.
E basta poco per essere maleducati, rispondere male, magari a qualcuno che ricambia i tuoi sentimenti.
Poi
esci di casa e ti capita di vedere un incidente stradale. Lui è a
terra, l'ambulanza non è ancora arrivata, le gambe hanno quell'angolo
strano che hanno i manichini dei crash test, quell'angolo che ti fa
intuire che il peggio potrebbe essere accaduto.
Ti si gela un
attimo il sangue, mentre superi il luogo dell'incidente e non vuoi
guardare, perchè basta un dettaglio in più a confermare l'irreparabile.
Ti accorgi solo che è un uomo, vestito da lavoro.
E ti immagini
che sarà uscito di casa, ha salutato la moglie, i figli e poi ha preso
il suo scooter per andare al lavoro. Lo immagini sereno, al contrario di
te che stamattina per un niente hai dato di matto. Tu dovrai rientrare a
casa e magari scusarti per i tuoi modi, lui probabilmente non rientrerà
più e non sai come e chi avviserà la sua famiglia.
Ti senti
stupido e tanto, dopo questa riflessione e cerchi di promettere a te
stesso, come hai già fatto mille altre volte, di comportarti
diversamente.
Da stasera, da domani, dalla settimana prossima.
Con la speranza di tornare a casa per cena.
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