domenica 23 dicembre 2012

Amare Tokyo

Piano piano i ricordi sfumano. Quello che è vivido comincia a diventare tenue. Allora fai un giro con google maps. Torni a vedere quei posti in cui sei stato, rifai i gli stessi itinerari a piedi. Qualche volta scopri che c'era qualcosa da vedere proprio li dietro e ti mangi le mani, altre volte ti accorgi che non ricordi più la strada che hai fatto. Un po' come dimenticarsi la voce delle persone che hai amato, un po' così insomma.
Ogni tanto torno a Tokyo. Alla meraviglia e alla felicità di quei giorni. Alla stanchezza, anche. Ogni tanto seguo la traccia della Yamanote Line, cerco il mio albergo, torno a quel tempio che era in ristrutturazione. Ogni volta mi dimentico un nome e un pezzo di strada. L'ubicazione esatta delle cose. Ogni tanto mi rallegro, ritrovo un negozio, un ristorante, un passaggio fatto e rimasto impresso. Come quel locomotore fuori dalla stazione di Shimbashi. O il ristorante dove Sara ed io cenavamo proprio dentro il mercato di Ameyoko. 
Tokyo mi manca. Mi mancano il suo silenzio, la sua narcolessia. Mi manca lo stupore che ti prendeva ogni tanto, all'improvviso. Mi manca il panorama dalla camera di albergo. Gli Starbucks ad ogni angolo di strada.
So che non ci tornerò a breve. Ci andranno altre persone, torneranno con ricordi diversi dai miei. E' una città così grande, ogni viaggio è diverso. Mi limiterò a guardare in silenzio le vostre foto o a cercare nuovi album su Flickr. A cliccare col tasto destro quando una foto mi piace.
Piano piano i ricordi sfumano. Ma la magia di quei giorni no.

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